Cosa sono le competenze digitali oggi, perché l’Europa le ha definite e come possono aiutare le PMI.
Utilizziamo ormai quotidianamente strumenti digitali per lavorare, comunicare, archiviare dati e collaborare da remoto.
Eppure, molti dei problemi più comuni – dalla scarsa sicurezza alle inefficienze operative – non dipendono dalla tecnologia, ma da come viene utilizzata.
Password condivise, dati salvati senza criteri, email sospette aperte per distrazione, strumenti digitali adottati senza regole comuni.
È da qui che nasce una domanda sempre più centrale: che cosa significa davvero avere competenze digitali?
Per rispondere a questa esigenza, l’Unione Europea ha sviluppato il DigComp – Quadro delle Competenze Digitali per i Cittadini.
In questo articolo vediamo:
- che cos’è il DigComp e perché è stato creato,
- perché il DigComp 2.2 (2022) è particolarmente rilevante oggi,
- come è strutturato, attraverso cinque macro-categorie di competenze,
- perché riguarda tutti: cittadini, scuole, imprese e professionisti.
Cos’è il DigComp e perché nasce
Il DigComp 2.2 – Digital Competence Framework for Citizens è il quadro di riferimento europeo che definisce che cosa significa oggi essere competenti nel digitale. È stato sviluppato dalla Commissione Europea per creare un linguaggio comune sulle competenze digitali e supportare cittadini, istituzioni, sistemi educativi e organizzazioni in un contesto tecnologico in rapido cambiamento.
Il DigComp nasce da un’esigenza molto concreta: il digitale è ormai parte integrante della vita quotidiana, del lavoro e dei servizi, ma le competenze delle persone non crescono sempre allo stesso ritmo delle tecnologie. Questo divario genera rischi per la sicurezza, inefficienze, esclusione digitale e un uso poco consapevole degli strumenti.
Per questo il DigComp individua conoscenze, abilità e attitudini necessarie per usare il digitale in modo:
- sicuro
- critico
- responsabile
- efficace

DigComp2.2
Pubblicato nel 2022, è oggi l’ultima versione disponibile del quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini. Rispetto alla versione precedente (DigComp 2.1), aggiorna e rafforza il concetto di competenza digitale alla luce delle trasformazioni più recenti:
- introduce oltre 250 nuovi esempi di conoscenze, abilità e attitudini,
- integra temi oggi centrali come:
- intelligenza artificiale,
- cybersecurity,
- disinformazione,
- lavoro ibrido e da remoto,
- accessibilità e inclusione digitale.
L’obiettivo è aiutare le persone a interagire con maggiore consapevolezza non solo con le tecnologie già diffuse, ma anche con quelle emergenti, che stanno trasformando profondamente il modo di lavorare e collaborare.
Le 5 macro-categorie delle competenze digitali
Per rendere il concetto di competenza digitale concreto e applicabile, il DigComp organizza le competenze in cinque grandi aree, che coprono tutti gli aspetti dell’interazione con il digitale. Ogni area è articolata in ambiti specifici che permettono di osservare e sviluppare le competenze nella pratica.
-
Alfabetizzazione su informazioni e dati
Riguarda la capacità di cercare informazioni online, valutarne l’affidabilità e gestire dati e contenuti digitali in modo ordinato e consapevole. È la base per contrastare la disinformazione e prendere decisioni informate.
-
Comunicazione e collaborazione
Include l’uso delle tecnologie per comunicare in modo efficace, collaborare online, condividere informazioni e gestire la propria identità digitale. Qui entrano in gioco lavoro ibrido, strumenti collaborativi e responsabilità online.
-
Creazione di contenuti digitali
Non significa solo “creare file”, ma sviluppare e rielaborare contenuti, conoscere copyright e licenze e comprendere le basi della programmazione e dell’automazione. È l’area che rende le persone protagoniste attive del digitale.
-
Sicurezza
Una delle aree più critiche oggi. Comprende la protezione dei dispositivi, la tutela dei dati personali, la sicurezza online, il benessere digitale e l’attenzione all’impatto ambientale delle tecnologie. La sicurezza non è solo tecnica, ma soprattutto culturale e comportamentale.
-
Risoluzione di problemi
Riguarda la capacità di affrontare problemi tecnici, adattarsi a nuovi strumenti, usare la tecnologia in modo creativo e riconoscere i propri limiti, individuando quando è necessario formarsi.

Perché il DigComp riguarda anche le imprese
Anche se nasce per i cittadini, il DigComp descrive con precisione le competenze che oggi spesso mancano nelle organizzazioni quando il digitale non funziona come dovrebbe. Molti problemi aziendali non sono tecnologici, ma legati a:
- uso inconsapevole degli strumenti,
- mancanza di formazione,
- assenza di regole condivise,
- scarsa attenzione a sicurezza e gestione dei dati.
Promuovere una cultura delle competenze digitali significa ridurre i rischi, aumentare l’efficacia e trasformare la tecnologia in un alleato, non in una fonte di complessità.
È in questo spazio che realtà come EKO365 operano ogni giorno: non aggiungendo tecnologia, ma aiutando persone e organizzazioni a utilizzarla meglio, in modo responsabile e sostenibile, attraverso formazione, consapevolezza e buone pratiche.
Una mappa per l’educazione digitale
Il DigComp non è una checklist da spuntare. È una mappa che aiuta cittadini, professionisti e imprese a capire dove si trovano, quali competenze mancano e in che direzione crescere.
Nei prossimi articoli entreremo nel dettaglio di alcune aree chiave, a partire da sicurezza e uso responsabile delle tecnologie, per collegare il quadro europeo ai problemi concreti del lavoro quotidiano.