Il Global Cybersecurity Index 2024 evidenzia come l’Europa sia una delle regioni più avanzate in materia di cybersecurity. Tuttavia, permangono criticità, soprattutto nella capacità di risposta agli incidenti informatici e nella cooperazione internazionale.
Il Global Cybersecurity Index (GCI) è un report pubblicato dall’International Telecommunication Union (ITU) che misura il livello di impegno nella cybersecurity di 193 paesi nel mondo.
L’obiettivo principale è quello di fornire un quadro chiaro e dettagliato sulla capacità di difesa informatica delle nazioni, aiutandole a individuare punti di forza e aree di miglioramento.
Ogni Paese viene valutato in base ai progressi compiuti in cinque aree e classificato in un sistema a cinque livelli (tier), che va dai paesi con il miglior sviluppo della cybersecurity a quelli ancora in fase iniziale.
L’indice valuta l’impegno dei paesi nella cybersecurity attraverso cinque pilastri fondamentali:
- misure legali – normative su cybercrime e protezione dei dati, legislazione per contrastare crimini informatici, armonizzazione delle regolamentazioni a livello internazionale;
- misure tecniche – creazione di Computer Incident Response Teams (CIRTs), adozione di standard e protocolli di sicurezza informatica, infrastrutture di protezione per mitigare gli attacchi informatici;
- misure organizzative – strategie nazionali di cybersecurity, piani di risposta agli incidenti informatici; coordinamento tra enti governativi e privati;
- sviluppo delle capacità – formazione e sensibilizzazione sulla cybersecurity, Integrazione della cybersecurity nei programmi educativi, Incentivi per il settore della sicurezza informatica;
- cooperazione internazionale – accordi di collaborazione tra paesi per la condivisione di informazioni, progetti comuni per migliorare la sicurezza informatica globale, supporto alle nazioni meno sviluppate nella gestione delle minacce cyber.

L’Europa tra eccellenza e criticità
Secondo il report, l’Europa si conferma una delle regioni più avanzate in materia di cybersecurity. Ha fatto grandi passi avanti nell’adozione di normative legali sulla cybersecurity e nell’implementazione di strategie nazionali di sicurezza informatica. Nonostante i progressi, ci sono comunque ancora aree critiche da migliorare.
Il livello di preparazione varia tra i diversi stati membri. Alcuni paesi, pur avendo buone leggi in materia, devono ancora rafforzare le capacità operative e le risorse dedicate alla sicurezza digitale.
Uno degli aspetti più critici è la mancanza di una strategia uniforme e completamente integrata tra tutti gli stati dell’UE. La cooperazione esiste, ma il livello di armonizzazione delle misure di sicurezza informatica rimane disomogeneo.

L’Europa e l’Italia nel Global Cybersecurity Index 2024
L’Italia è tra i paesi di riferimento in Europa e si posiziona nel Tier 1, la fascia più alta del ranking, insieme a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Il nostro Paese si distingue per la solidità della sua strategia di cybersecurity, con regolamenti chiari e un sistema avanzato di protezione delle infrastrutture critiche. Inoltre, mostriamo un’elevata partecipazione a trattati e accordi di cooperazione internazionale sulla sicurezza informatica.
L’Italia è considerata dunque un role model, un punto di riferimento per altre nazioni nella gestione della sicurezza informatica. Il riconoscimento è dovuto a diversi fattori:
- un quadro normativo solido, con leggi efficaci sulla protezione dei dati e sulla gestione delle minacce informatiche;
- un sistema organizzativo avanzato, che include strategie nazionali di cybersecurity e centri di risposta agli incidenti (CIRTs) ben strutturati;
- un forte impegno nella cooperazione internazionale, con la partecipazione dell’Italia a numerosi trattati e iniziative europee e globali sulla sicurezza informatica;
- investimenti crescenti nella formazione, con programmi dedicati alla preparazione di esperti in cybersecurity e alla sensibilizzazione pubblica.
Nonostante questi progressi, il report segnala alcune aree di miglioramento. La necessità di aumentare gli investimenti nella formazione di esperti in cybersecurity è la prima. Urge poi il rafforzamento delle misure di protezione contro gli attacchi rivolti alle PMI. Sarebbe utile inoltre un potenziamento della collaborazione tra pubblico e privato per una risposta più efficace alle minacce cyber

EKO365: un partner per la cybersecurity dell’Italia
Mantenere la posizione di role model e leader nella sicurezza informatica, richiede un impegno continuo. La protezione dei dati e la gestione sicura delle infrastrutture IT sono sfide cruciali, soprattutto per PMI. EKO365 contribuisce a questa missione offrendo:
- gestione avanzata della sicurezza su Microsoft 365, proteggendo dati e infrastrutture;
- analisi e mitigazione delle vulnerabilità IT, per prevenire e rispondere alle minacce;
- formazione sulla cybersecurity, colmando il divario di competenze evidenziato dal GCI 2024;
- automazione e governance IT, per sicurezza ed efficienza nei processi aziendali.